16.1.12

LA SIGMA-TAU E’ MORTA

Oggi, 16 gennaio 2012, dopo una lunga agonia, la sigma-tau è morta. Non leggerete il necrologio ufficiale sui quotidiani di domani, ma la sigma-tau, così come l’abbiamo conosciuta, è morta. E’ morta nel cuore degli oltre 1600 dipendenti, che fino ad oggi avevano lavorato con l’orgoglio di contribuire ad un patrimonio di ricerca e di innovazione tutto italiano. La sigma-tau, in mano agli eredi di Claudio Cavazza, è riuscita a sopravvivere per poco più di sei mesi dalla morte del suo fondatore. Questo breve lasso di tempo è bastato a costoro per soffocare più di sessant’anni di rapporti costruttivi con i lavoratori. Fino all’altro ieri, i lavoratori della sigma-tau sentivano di non essere numeri ma persone, e gli accordi aziendali venivano portati ad esempio di relazioni sindacali socialmente evolute, tanto che il precedente amministratore delegato Ugo Di Francesco era stato nominato Delegato per i Rapporti con le Organizzazioni sindacali di Farmindustria. Oggi la sorte dell’azienda è nella mani di un personaggio quantomeno discutibile; il nuovo CEO, infatti, Andrea Montevecchi, ha attraversato non senza inciampi la stagione di Mani Pulite (articolo su La Repubblica). Oggi, nonostante la mediazione del Ministero per lo Sviluppo Economico, l’azienda si è rifiutata di trovare un accordo, ed ha annunciato che andrà avanti con la procedura di cassa integrazione per 569 dipendenti. Difficile immaginare quanto devastante possa essere ciò per le persone coinvolte, per le loro famiglie, e per il territorio di Pomezia. Forse ad alcune di queste persone, la maggior parte, speriamo, la vita offrirà nuove opportunità di lavoro. Ma per quelli che rimarranno, spiace dirlo, sarà impossibile che le cose tornino come erano prima: la sigma-tau, ormai, è morta.

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